La tristezza ha il sonno leggero









TitoloLa tristezza ha il sonno leggero
Autore Lorenzo Marone
N° pagine -384
Data pubblicazione - 7 marzo 2016
EditoreLonganesi
Collana: La gaja scienza
ISBN-13:  978-8830443563





TRAMA
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po' qua e un po' là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant'anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l'appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza ...

RECENSIONE
L’estate scorsa, su consiglio della mia socia Lea (che, per inciso, non sbaglia un colpo), sono incappata in un libro, “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone:  inizialmente non mi aveva attirata particolarmente, né per la copertina, né per il titolo, che non dava molto l’idea di quello che ci avrei trovato dentro. Quando ho iniziato a leggerlo, però, non sono riuscita a staccarmene fino a che non sono arrivata alla fine. E mi sono perdutamente innamorata di quel burbero vecchiaccio di nome Cesare. Tanto che ogni volta che sento il nome Cesare mi si scalda lo stomaco.
Quando Lorenzo e la sua (e nostra) amica Libridinosa hanno annunciato l’imminente uscita del nuovo romanzo, ho pensato che sarebbe stato molto difficile surclassare Cesare, ho temuto che questo nuovo romanzo non avrebbe retto il confronto. La curiosità era tanta. Poi ho letto la recensione di Laura Libridinosa che, estasiata, ne tesseva le lodi e ho pensato “No. Non può essere. Marone potrà anche essere riuscito a scrivere un romanzo altrettanto bello, ma addirittura far passare la voglia di leggere altro, non ci credo”.
E invece è proprio così.
Questo libro è, innanzitutto, scritto meravigliosamente bene: vi basti sapere che l'ho scaricato appena disponibile in e-book e non ho praticamente dormito per finirlo!
Durante la lettura mi sono ritrovata a trascrivere alcune frasi che mi avevano colpita e ho riempito ben tre facciate A4! Potrei scrivere questa recensione solo mettendole tutte in fila. Ma la cosa più impressionante è che ognuna di queste frasi si regge da sola e da sola è un piccolo mondo interiore.
La storia è quella di Erri Gargiulo, quarantenne, figlio di Renata e Raffaele, genitori separati quando lui era ancora bambino ed entrambi risposati, regalando ad Erri un’allegra compagnia di fratelli e sorelle. In questa rivoluzione familiare Renata fa ad Erri il regalo più grande che potesse ricevere: un padre. Mario, il nuovo marito di Renata, è il personaggio che ho più adorato in tutto il libro: un uomo che conferma la teoria che per essere padri non basta generare un figlio, ci vuole molto di più; ci vuole la costanza di esserci sempre, di saper agire quando è il momento, ma anche di saperlo aspettare, il momento. Ci vuole la forza di lasciare che i figli commettano i loro errori ed essere loro accanto, non per dire “te l’avevo detto”, ma per tendere loro la mano ed aiutarli a rialzarsi. Mario è tutto questo, un uomo meraviglioso.
In questa “grande famiglia” ognuno ha la sua collocazione, ma nessuno trova realmente il proprio posto. Fra queste pagine troviamo il concretizzarsi del detto “ Sono sempre i figli a pagare le colpe dei padri” perché, nel tentativo di causare il minor danno possibile, questi genitori, al contrario, ne causano di enormi; errori che verranno poi perpetrati dai figli stessi, invischiati in rapporti che non riescono a gestire.
Erri si ritrova sposato ad una donna, Matilde, che ama ma che rende infelice, al punto da venir lasciato ed essere costretto a riprendere in mano la propria vita, cercando di costruirsene una tutta nuova. Ed è proprio in questo doloroso momento, quando Matilde comunica ad Erri di averlo tradito,  che la storia ha inizio ed entriamo pian piano nelle vite di ognuno dei personaggi.
Subito dopo, ci sediamo attorno ad una tavola imbandita: assistiamo ad un pranzo che vede riunita tutta la famiglia Ferrara: Valerio e Giovannino, i figli di Renata e Mario,  Arianna, figlia del primo matrimonio di Mario, ed ovviamente Erri. Arianna ed Erri si sentono fin da bambini accomunati dallo stesso senso di non appartenenza, figli a metà, per i quali sembra non sia mai possibile trovare completezza. Ecco, Arianna è il personaggio che più mi ha suscitato tenerezza e voglia di stringerla in un abbraccio.
Durante questo pranzo Erri riceve dei messaggi da Flor , la sorella, figlia di Raffaele e della sua nuova moglie Rosalinda. Attraverso questi messaggi facciamo la conoscenza dell’altra famiglia di Erri: Flor, eccentrica figlia dei fiori, e Rosalinda una tenera donna spagnola dal cuore grande, che tenta di fare il possibile per far sentire Erri uno di casa. Paradossalmente, per Erri sono più genitori Rosalinda e Mario di quanto riescano ad esserlo Renata e Raffaele.
Attraverso i ricordi di Erri, legati ad ognuno dei suoi familiari si snoda questa storia a tratti divertente, ma che poggia su un tappeto intessuto di incomprensioni e rancori sul quale si cammina in punta di piedi, proprio per non risvegliare quella tristezza dal sonno leggero.
Erri però non perde la speranza di poter un giorno trovare la serenità, tanto che lui stesso si presenta così:
“Mi chiamo Erri Gargiulo e mi faccio di speranza da quarant’anni”.
Come in una grande giostra dei sentimenti, ognuno dei protagonisti gira e cerca di afferrare l’ambito premio: un po’ di felicità, anche se
 “Diciamocelo: se c’è una cosa che fa proprio paura è la felicità. Non sai mai quando arriva. E, soprattutto, quando se ne va.”
In conclusione, cosa posso dirvi, se non: comprate e leggete questo meraviglioso libro (con il libro, comprate anche una buona scorta di kleenex); ma soprattutto regalatelo, perché vi darà modo di fare, per qualcuno a cui tenete, una delle cose più difficili e preziose al mondo: regalare emozioni (ma tante, eh!).
Buonissima lettura, Stefania   

VOTO                                 

Commenti

  1. Ecco, ora sono diventata "la sua amica Libridinosa"!!! Ruffiana sei <3

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    1. Ah! E' vero: come da sua dedica sei la sua "folle stalker"!
      Il "nostra" era in generale, anche se lo sai che sotto sotto (ma scava bene, eh) ti voglio bene.
      Bacci

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    2. Ho trovato il petrolio. Che faccio? Mi fermo o continuo?

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  2. A questo punto..lo vado a comprare subito (perchè, diciamolo, La Libridinosa poteva essere un filino di parte- Oddio, mi uccide- ma ora cominciate ad essere in due!). Ottimo, sarà mio.

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  3. In lettura, e Erri già lo adoro. :)

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    1. Erri, ma anche Mario e Arianna, sono i personaggi che mi sono rimasti dentro. La forza di questo libro sta proprio nella molteplicità dei personaggi, nessuno realmente secondario.
      Ciao da Stefania

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  4. Sicuramente leggerò questo libro. Ho conosciuto Lorenzo Marone alla presentazione de La tentazione di essere felici alla libreria del mio paese, di Cesare ne conservo ancora il ricordo anche se devo ammettere il suo ruolo all' interno della storia non mi ha conquistata come ha fatto con te e altre blogger! Sono curiosa di conoscere Erri, chissà cosa ha da raccontarci! Recensione come sempre esaustiva e chiara! Buona serata!

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    1. Ciao Incanto.
      Cesare mi ha decisamente conquistata, ma devo dire che Erri, con la sua variopinta famiglia, è un suo degno successore!
      Grazie per essere passata di qua.
      Buona notte, Stefania

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  5. Ragazzeeeeeee!!! Lo inizio oggi, e non vedo l'ora. Cioè sono emozionata da matti!!! Che manco la notte degli oscar per di caprio. ah ah ah e comunque bellissima recensione :-)
    Bacio

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  6. Grazie Salvia.
    Hai preparato qualche litro di caffè? Mica per star sveglia stanotte, a quello ci pensa Erri, ma per riuscire a stare in piedi domani!
    Buona letturaaaaaaaaa
    Bacci

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  7. Ho da poco terminato il libro e con la tua recensione mi sono tornati gli occhi lucidi al pensiero delle emozioni che mi ha trasmesso Erri. Adesso torno a vagare in cerca di conforto e per capire se e cosa riuscirò a leggere....

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    1. Ciao Elisa!
      Il "dopo Erri" è duro da superare!
      Mi sento come ad una seduta degli alcolisti anonimi "mi chiamo Stefania e non leggo Erri da 4 giorni..."
      Nel frattempo penso che rileggerò Cesare, in attesa che esca il film.

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  8. Io come sempre leggerò non tutte ma tante recensioni, me le gusterò come la tua, bellissima e sentita, le lascerò sfumare e poi verrà il momento in cui anch'io amerò un libro già adorato da tanti. Preferisco sempre aspettare per certi libri, lasciar passare del tempo dopo la pubblicazione, devo prepararmi per libri come questo, osservarlo per un po' e poi immergermi nella sua profondità. È stato un piacere leggerti :-)

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    1. Grazie Cuore, gentilissima come sempre.
      Quando deciderai di leggerlo, preparati a sentirti orfana di Erri: è un libro che ti entra dentro e non ti molla più ;)
      Ciao da Stefi

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